Quando accadono le storie...
Lo scorso anno le nostre classi hanno avuto la fortuna di poter incontrare lo scrittore e giornalista (nonché insegnante) Andrea Fazioli di Bellinzona.
È stato un pomeriggio estremamente interessante e riuscito; in particolare gli allievi di prima e seconda media hanno bersagliato di domande il nostro ospite, per tentare di capire insieme a lui come avviene che si diventi scrittori: quali i segreti, le fonti e le ispirazioni, da dove sorge l’esigenza di narrare e come alimentarla? “Ma le storie s’inventano? O si prende spunto dalla realtà? Ci metterà in un suo racconto? Le è mai successo che qualcuno non fosse contento di trovarsi in suo racconto? Da dove trae l’ispirazione? Scrittori si nasce o si diventa?” Fazioli non si è sottratto alla raffica di questioni postegli, abbandonando la dissertazione da lui preparata per rispondere in modo puntuale e molto empatico. Ogni spunto è diventato occasione di ricordi, di considerazioni dotte e di aneddoti personali, di spiegazioni volte a farci capire come avviene la magia dello scrivere.
“In fondo ogni storia comincia sempre o perché qualcuno parte o perché arriva uno straniero” ci ha detto. E per le ispirazioni ci ha “confessato” di essere solito annotarsi su un suo prezioso taccuino fatti strani o realtà che lo colpiscono attorno ai quali, magari molto tempo dopo, far nascere situazioni o personaggi dei suoi romanzi...“Certo lo spunto, di solito, è una realtà che incuriosisce”. “Per esempio se qui a scuola trovassimo, poniamo, un elefante con la cravatta gialla fra noi, in aula, questo potrebbe essere uno spunto curioso per una storia inattesa, tutta da scrivere...”
“Ecco: lo spunto spesso per me è qualcosa d’inatteso, d’inusuale. Per esempio tanti anni fa a Milano avevo visto salire su un tram un uomo con un pupazzo di peluche a forma di Pantera Rosa più grande di lui. Lo portò sul tram a fatica. E io cominciai ad immaginarmi per chi fosse quel pupazzo, per quale motivo se lo portasse in giro sul tram a Milano e via dicendo. Ecco le storie spesso nascono perché qualcosa che esiste ci sorprende!”
I ragazzi di seconda media non si sono persi nemmeno una parola, partecipando con grande attenzione all’incontro con lo scrittore. In quello stesso periodo, poi, erano immersi nella lettura di un libro umoristico. Avendo visto a lezione d’italiano alcune caratteristiche tipiche di quel genere, quando nelle ore successive all’intervista, ho proposto loro di scrivere davvero un racconto dedicato ad “un elefante con la cravatta gialla” la classe ha risposto entusiasta. Abbiamo, così, pensato di provare a rielaborare aneddoti e contenuti del pomeriggio con Andrea Fazioli e farli diventare dei racconti umoristici, scritti a gruppi di tre o quattro allievi.
Inutile dire che riprendere tanti aneddoti personali e citazioni di letture fatte da Fazioli per trasformarli ogni volta in un nuovo racconto è stato divertentissimo, perché in ogni testo la presenza del fatidico elefante dalla cravatta gialla assumeva ruoli e importanza disparati. Ne sono nate trame anche surreali che poi finivano via via per ricomporsi attorno al beneamato (o malcapitato) elefante.
Scopri due delle tante versioni del racconto "L'elefante con la cravatta gialla" scritte dai nostri allievi:
LEGGI la versione ambientata nel deserto
LEGGI la versione che avrebbe dovuto avere un'altro titolo
Impossibile resistere, alla fine delle nostre stesure, alla tentazione di spedirle a Fazioli il quale, non solo ha avuto la squisita cortesia di leggerli, ma ha persino dedicato un videomessaggio alla classe in risposta alla missiva degli allievi.
Grazie professor Fazioli!
Anna Somalvico, insegnante di italiano